Questo NON è un post sponsorizzato.
Ci tengo a metterlo bene in chiaro perchè sebbene io lo scriva chiaramente quando un post è in collaborazione con un’azienda, sto per raccomandarvi specificatamente una pasta e vorrei che questo particolare non passasse in secondo piano 🙂
Qusto post mi è stato chiesto da due amici di Torre Annunziata in quanto orgogliosi di un’eccellenza delle loro terre: la pasta di qualità del Pastificio Setaro.
D’altronde con un panorama così, sono già a metà del lavoro! 😀
Il pastificio è nel cuore della terra della pasta, di cui Gragnano è capoluogo, e vanta una tradizione di 3 generazioni di mastri pastai. Oggi la loro pasta è mangiata in tutto il mondo, perfino nel mio amatissimo Giappone.
Onestamente non conosco molto dell’azienda, percui sono andata sul loro sito a informarmi. Quelle informazioni non le riporterò, potete trovarle a questo indirizzo.
Quello che vi racconterò è l’entusiasmo con cui la mia amica Paola mi ha parlato di quanto è buona questa pasta e di come a casa sua è la pasta di sempre. Così quando dopo Natale è tornata dalla terra natìa con questi pacchi di pasta, me li ha consegnati con un luccichio negli occhi e la fierezza di affidarmi l’orgoglio della sua città.
Quando si dice che le cose non accadono mai per caso.
Non appena mi ha messo in mano questo pacco di gnocchi napoletani ho avuto un brivido e un ricordo mi è tornato alla mente.
Mio nonno materno, in cucina la domenica mattina, con il sugo di salsiccia sul fuoco che buttava la pasta nell’acqua bollente.
Lo stesso formato di pasta.
Sono conscia che sicuramente era di una marca diversa ma sono sicura che fossero gnocchi napoletani.
Questo ricordo mi ha scosso e mi ha fatto capire che un ottimo modo per parlarvi di questa pasta era parlarvene attraverso il mio ricordo del sugo, del pomodoro che sobbolliva nel pentolino per tutta la mattina e dello gnocco che raccoglieva un sacco di sugo, compresi i piccoli pezzetti di salsiccia.
Un flash nostalgico.
La variante era al forno, la pasta avanzata dal mezzogiorno, con piccoli pezzi di mozzarella filante e la crosticina.
Lo vedete quanto è ruvida questa pasta? Raccoglie il sugo, lo respira e lo trattiene.
Non è indicato il tempo di cottura, va a sentimento. Assaggiatela spesso e scolatela quando vi sembra al vostro grado di al dente.
Eccovi dunque la mia ricetta della memoria, una ricetta che arriva dal cuore e dalle mie radici, da qualcuno che mi ha insegnato a stare davanti a un fornello.
Ingredienti
320 gr di gnocchi napoletani Pastificio Setaro
2 salamelle
mezza cipolla bionda media
300 gr di polpa di pomodoro
ricotta salata
vino bianco
olio, sale, pepe bianco
Affettate la cipolla e mettetela ad appassire in due cucchiai d’olio. Tagliate la pelle delle salamelle e battetele col coltello sul tagliere. Aggiungete la pasta di salame alle cipolle e fate rosolare girando in continuazione, spolverate con un pizzico di pepe bianco e quando la carne sarà appena colorata sfumate con un dito di vino bianco secco. Aggiungete la polpa di pomodoro non appena il vino sarà evaporato con un po’ d’acqua, incoperchiate e abbassate il fuoco al minimo. Lasciate cuocere per almeno un’ora e mezza aggiungendo un po’ d’acqua se necessario.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata e condite con il sugo mescolando bene. Servite ben caldo con una grattuggiata di ricotta salata in cima.