Quest’anno non spadello per il #FoodRevolutionDay.
Interrompo la tradizione perche’ sono tanto stanca in questo periodo e occupatissima da tanti progetti che presto vedrete qui sul blog, e la base di una buona salute è prima di tutto stare bene. Non avrei davvero potuto cucinare dal vivo e parlarvi come gli altri anni e questo fa parte del gioco..
Però non abbandono il progetto, anzi in realta’ per il Food Revolution Day 2015 condividerò con voi una cosa che mi sta molto a cuore e di cui mi è anche difficile parlare serenamente.
Guardate il video di Jamie Oliver, vi invita a sottoscrivere la petizione per rendere obbligatorio occuparsi di cultura dell’alimentazione sana fin dalla scuola primaria:
Io l’ho firmata. non ci ho pensato due volte.
E non perchè Jamie Oliver è un nome che fa figo per riempirsi la bocca e alzare il seo.
Perchè io sono una persona grassa, e sono stata una bambina grassa.
E adesso che ho 37 anni e questa grassitudine me la porto dietro da una vita, è molto difficile liberarsene.
Essere una persona grassa mi ha portato tanti sassi, che si sono accumulati nello zainetto man mano e che ora mi trascino in giro ovunque vada.
Fisicamente, mi porto a spasso davvero un sacco di “materia” che pesa e fa sentire il suo tributo su spalle, schiena e collo. Provate a riempire un secchio con 25 litri d’acqua e trasportatelo per 10 metri. Sentirete che peso. Io me lo porto in giro tutto il giorno e preme sulla mia colonna vertebrale.
Ancora fisicamente il grasso mi ha portato ad essere diabetica. Il grasso trattiene l’insulina che produce il mio pancreas e non gli permette di attaccarsi liberamente al glucosio nel sangue. Percui il pancreas produce piu’ insulina per compensare, che viene trattenuta, che porta una maggiore richiesta di produzione e via cosi’, finche’ il pancreas non ce la fa piu’: benvenuto diabete.
Ok, bisogna anche essere predisposti geneticamente ma l’obesità porta il suo grosso (grasso) contributo a tutto questo.
Psicologicamente.
Questo è quello di cui mi fa davvero male parlare.
Crescere come una bimba in carne, poi come adolescente grassoccia e adulta obesa, non porta solo difficolta’ nel trovare dei vestiti adeguati.
Che pure è un problema perchè un obeso a quanto pare non ha diritto a vestirsi, ma solo a coprirsi con quello che trova della sua taglia.
La parte peggiore è crescere con altri bambini, adolescenti e adulti che ti giudicano da quello che vedono.
A partire dai compagni di classe che ti lasciano per ultima quando c’e’ da fare le squadre per la partitella a pallavolo, fino ad arrivare a un cretino che mi attraversava la strada a 19 anni davanti alla macchina e buttando l’occhio dentro al finestrino mi ha urlato “Ahahaha la bianca balena!!”.
Avrei dovuto accellerare e tirarlo sotto.
Davvero.
Avrei risparmiato all’umanità un cretino.
Invece con la calma apparente di chi da una vita non fa altro che sentirselo dire e doversi difendere ho solo controbattuto con un placido: Io al massimo posso dimagrire, tu un cervello non potrai mai fartelo crescere.
E’ vero, chi cresce in mezzo alle difficoltà è più forte.
Avrei preferito però non dover fronteggiare tutto questo.
Vorrei non essere diabetica ad esempio.
Avrei potuto mettermi a dieta prima (e l’ho fatto enne-volte).
Non biasimo la mia famiglia che a onor del vero mi ha sempre spinto a stare a dieta fin da piccola (forse anche quando non era il caso).
Per questo lo chiedo a voi, che abbiate figli o no.
Facciamo in modo che tutti abbiano la possibilità di crescere in maniera diversa da come sono cresciuta io, perche’ la salute comincia davvero dal piatto e dalla consapevolezza che quello che si mangia diventa parte di noi, non dobbiamo solo mangiare per il gusto ma anche nutrirci. E che le due cose si possono fare entrambe senza nuocere l’una all’altra.
Facciamo in modo che i bambini siano in grado di capire fin da piccoli cosa è giusto e buono da mangiare così come imparano a muoversi nel mondo con educazione.
Grazie.