Risotto alla verza rossa e bonarda mantecato alla ricotta di bufala ovvero una ricetta rustica

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Chiara Bettaglio
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

Avete presente una di quelle ricette che vi guardate intorno e nel frigorifero e buttate alla rinfusa qualcosa in pentola?
E che dopo qualche ora, una vostra amica vi telefona per dirvi che quello che è avanzato, pure se freddo e in un contenitore di plastica, era buonissimo?
Ecco questa è una di quelle.
😀

Avevo questo cespo di verza rossa bio che mi girava intorno da qualche giorno con aria mesta e implorante. Avevo anche putacaso questo meraviglioso brodo di gallina ruspante che aspettava solo un risotto. Poi c’era questo riso integrale aperto settimana scorsa e un dito di bonarda avanzato dalla cena del weekend.
Ah ecco, poi dal frigo magicamente si è palesata questa vaschetta di ricotta di bufala, delicata e pungente al tempo stesso.
Il resto è improvvisazione, quindi anche le dosi saranno spannometriche.

Questa ricetta la dedico alla mia mamma nel giorno del suo compleanno, per avermi insegnato il valore del cibo (e specialmente dello scovazzume di frigo) e l’importanza di trovare il tempo di fare quello che ci rende felici. Come preparare ravioli ripieni di branzino alle 9 di sera.
Buon compleanno Mamma!

Per due con un pochino di avanzo da far gustare a qualche ritardatario:

mezzo cespo di verza rossa (piccina)
una cipolla della grandezza del vostro amore per la cipolla (la mia era media)
un bicchiere di nutella pieno di riso integrale
una manciata di pancetta dolce a dadini
un dito o piu’ di un buon vino rosso compiacente
un buon brodo di gallina ruspante sgrassato e fatto come signore comanda
due cucchiaiate generose di ricotta di bufala
burro buono

Tagliate la cipolla a dadini e fatela rosolare in una risottiera.
Nel frattempo riscaldate il brodo. Aggiungete la pancetta e continuate a rosolare.
Tagliate la verza a striscioline non troppo lunghe. Eliminate le parti troppo fibrose.
Aggiungete la verza e un cucchiaio di brodo, stufate.
Quando sentite a orecchio che il liquido si è ritirato aggiungete il riso, e tostate per qualche minuto, sfumate col vino rigirando con cucchiaio di legno che tanto si usa da millenni, non ha mai fatto del male a nessuno e non ci uccidera’ ora coi suoi fantomatici batteri.
Curate il vostro risotto come un figlio aggiungendo brodo bollente fino a cottura, sobbollendo a fuoco medio.
Mantecate con la ricotta e servite in un piatto rustico.

Buon appetito!

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