Franciacorta In Bianco 2012, a Castegnato il top dei formaggi italiani (e non solo)

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Chiara Bettaglio
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

Continua la saga del mese formaggioso 🙂
Il 13 ottobre scorso, insieme a un ottimo bunch di foodblogger e cuochi (AnnaGiadaMaria CristinaMatteo) ho passato la giornata ad ascoltare, annusare, gustare e ridere con gusto alla diciassettesima edizione di Franciacorta InBianco, manifestazione che ha riunito a Castegnato, in provincia di Brescia, i migliori produttori caseari italiani.

A partire dal saluto ufficiale del vicesindaco di Castegnato che ci accolto al mattino, per tutto il giorno ci siamo sentiti coccolati tra gli stand, il pranzo e le degustazioni organizzate per noi.
Nelle foto qui sotto potete vedere un collage colorato di facce sorridenti, prodotti e in generale situazioni mi  che hanno colpito.
Una menzione particolare per lo stand sardo di cui potete vedere il signore qui sotto con in mano un unico pezzo di torrone che ci ha rimpinzato di buonissime specialita’ tra cui la crema di pecorino… Buonissima!
Il signore intaglia anche le zucche che potete vedere dietro di lui!
Potrete trovare i loro prodotti presso il Circolo Culturale Sardo di Brescia

Mi hanno anche incuriosito il banco con tutte queste bellissime olive colorate, un mix gustosissimo (che io non posso pero’ mangiare, maledette melanzane!) e che mi hanno subito attirato l’attenzione.

Oltre a girare tra gli invitanti stand abbiamo preso parte al pranzo a base di antipasti misti e “spiedi” tipici della zona, con polenta. Hanno creato un po’ di scompiglio gli uccelletti che effettivamente fanno parte di questa preparazione che vede le carni miste infilzate con vari odori a separarle tra cui spiccavano salvia e lardo. Molto molto buono!

Nel pomeriggio abbiamo assistito alla consegna del III Premio all’imprenditorialità giovanile alla memoria “ing. Aldo Artioli”allo chef Andrea Mainardi che nel suo “Officina cucina” di Brescia accoglie solo un tavolo di ospiti alla volta con menu personalizzato come nel libro di Ito OgawaIl ristorante dell’amore ritrovato“che ho amato per la delicatezza dell’usare il cibo come mezzo catartico. Ok sto divagando ma spero che lo leggiate e che vi piaccia come è piaciuto a me, e che lo Chef Mainardi applichi la stessa delicatezza nello stilare i menu personalizzati per i suoi ospiti 🙂

Ma parliamo delle degustazioni del pomeriggio!

La prima degustazione a cui ho preso parto era a base di caprini liguri, proposti dalla Azienda Agricola Dolcefiorita (loc. San Massimo – Rapallo – GE).
Amo i caprini e quando ho scoperto che quest’azienda li produce in Val d’Aveto con le capre di razza Saanen mi sono entusiasmata. Perche’ la Val d’Aveto per me ha ricordi particolari di campi scout e perche’ le caprette Saanen hanno una faccetta davvero tanto simpatica 🙂
Capisco che non sia il massimo della critica culinaria dire di un formaggio che la capra ha una faccia simpatica, quindi passo dei dettagli piu’ pratici: abbiamo assaggiato un caprino crosta bianca, un crosta fiorita, un primo sale con erbe selvatiche ed il nerello di capra che potete vedere qui sotto. Erano tutti abbastanza acidi, il mio preferito era questo caprino stagionato nella cenere, particolare e aromatico, ma anche quello con le erbe selvatiche mi è piaciuto parecchio, nonostante sia un primo sale (il nostro degustatore era evidentemente un amante dei formaggi complessi e stagionati, ma a me il primo sale piace!). Il tutto degustato con un vino della Valcamonica.
Come sorpresa finale abbiamo intinto dei grissini in una crema di formaggio (poco piu’ sopra) che abbiamo scoperto essere quello che io chiamo “lo scovazzume” dei formaggi, cio’ che resta che viene messo da parte e sciolto insieme a tutto quello che rimane dei latticini per non buttar via nulla. Una crema molto forte ed aromatica, che puo’ non piacere a molti, ma che conserva una sua specificità tradizionale. 

La seconda degustazione è stata invee  a cura del Caseificio di Dobbiaco “Tre cime” che si è preso carico di riprodurre i formaggi tipici della zona per renderli disponibili al pubblico e farli uscire dalle malghe.
Il primo assaggio: “Originale Dobbiaco”, un tipo latteria ad occhiatura medio diffusa dalla forma rettangolare, con un buon odore di latte e abbastanza delicato. Il nostro degustatore lo ha definito “prometteva piu’ al naso” ma io lo vedo bene come classico accompagnamento a salumi di montagna e sciolto.
Il secondo, “Inticina” il cui nome deriva dall’antico nome di San Candido, con occhiatura rada e un gustoso sapore burroso.
“Fenum” a pasta semidura, un formaggio affinato nel fieno, dal tipico sapore di stalla, è il mio preferito dei 4, saporito che lascia un buon retrogusto di montagna in bocca.
L’ultimo formaggio con il quale abbiamo degustato un vino “Capriano Colle Rosso” della zona, è “L’imperatore delle Dolomiti”, un formaggio che al naso si presenta molto intenso e ricco, ma che è risultato meno aromatico del Fenum, infatti ad un secondo assaggio di Fenum e vino si è rivelato l’abbinamento piu’ azzeccato.
Il caseificio è anche visitabile per la dimostrazione del processo produttivo e degustazioni sul posto, se passate da Dobbiaco andate a visitarlo, ci sono tutte le informazioni sul sito! 🙂 

Sono molto contenta di queste degustazioni poiche’ ho imparato molto riguardo a come si affronta un formaggio, che si parte da quello meno stagionato per finire al più invecchiato, che si deve spezzare per aumentare il profumo, che devo fare attenzione “all’unghia” (la parte subito sottostante la crosta) per capire quanto e come è stagionato, che i formaggi di una certa pezzatura hanno differente sapore se si assaggiano al centro, a tre quarti e vicino alla crosta. Sono una principiante ma magari potrei andare a frequentare qualche corso tenuto dalla Onaf che ringrazio per queste degustazioni. 🙂  

Nostrano Valtrompia

Ho avuto l’occasione di chiacchierare con uno stagionatore di malga che ci ha appassionatamente descritto la lavorazione di uno dei protagonisti del festival, originario della zona del Bresciano il Nostrano Valtrompia è un formaggio tipico di malga che a seconda della stagionatura in malga o a valle viene addizionato di zafferano per aumentarne l’intensita’ del colore ed il gusto (in quello di valle). Quello di malga che ovviamente ha i suoi profumi e aromi piu’ intensi conferiti dalla stagionatura in altura e prodotto con latte estivo è inevec piu’ carico di sapori originali montanari 🙂
Ho apprezzato tutte e due le versioni, ma maggiormente mi ha colpito l’orgoglio con cui questo signore ci ha parlato dei suoi prodotti, che rende il tutto genuino e umano.  
Inoltre è stato appena insignito della certificazione DOP 🙂

Tra gli acquisti non formaggiosi devo assolutamente parlarvi di Forma Naturae che mi ha attirato verso lo stand con degli assaggi invitantissimi e che mi ha convinto a comprare tra le varie golosità la Crema di Nero d’Avola, perfetta in abbinamento ai formaggi rispetto alle solite marmellate e chutney con senape, una promettente composta di arancia e zucca che tengo per un’occasione specialissima (hihihi), e la salsa “Magnabufet” una sorta bagnetto verde con diverse verdure leggermente acetosa che si accompagna magnificamente ai bolliti e agli arrosti ma che sto anche gustando con formaggi come la crescenza con una certa soddisfazione.
Vi segnalo che hanno appena aperto un ecommerce tramite il quale potrete gustare tutte queste ed altre delizie ordinandole direttamente dalla poltrona! 🙂
www.formanaturae.it

Un altro acquisto da segnalate è quello della Dolce Crema Verde allo stand “Promofranciacorta” che io e Nicola abbiamo finito in due giorni appena a forza di crostini 😀
Si tratta di una crema di gorgozola, morbidissima e gustosa, che viene venduta in vaschette e che è davvero dolce e profumata come il nome promette!
Provatela!! Potete comprarla online a questo indirizzo:  http://www.promofranciacorta.it/

Una menzione d’onore per il  Caseificio Misici allo stand del quale ho recuperato un pecorino gustosissimo, stagionato e direttamente dalle mani del malgaro che è venuto fino a qui a portare i suoi prodotti 🙂  E’ stato utilizzato come fine pasto e come base di ricette che presto vi presentero’ 😀
Potete presto acquistarlo insieme ad altri prodotti tipici marchigiani a questo indirizzo: www.marchecollinesapori.it

Ospite speciale di questa edizione il Cantone Svizzero Moesano di cui avete potuto vedere molte simpatiche manifestazioni nelle foto precedenti.
I prodotti svizzeri hanno allietato la giornata con un aperitivo gustoso tra cui le palline fatte di formaggio fresco con pepe al limone che hanno veramente avuto un successone, tra tutti quelli con cui ho chiacchierato e’ stato il fingerfood piu’ gettonato 🙂
Non hanno allietato solo le papille gustative ma anche le orecchie con le esibizioni dei tipici corni di montagna e balli e mini sbandieratori 🙂
Ho preso tutte le informazioni turistiche per andarci a fare un giro la prossima primavera, non vedo l’ora di tuffarmi tra i profumati prati verdi!

Franciacorta InBianco, all’anno prossimo!

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