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Chiara Bettaglio
Ama il Giappone in tutte le sue forme, quando non programma siti web, cucina, legge e cuce cosplay. Parla del Giappone anche mentre dorme.

La ricetta del Chuukadon è in fondo al post.

Ho mantenuto un silenzio piuttosto assordante qui sul blog mentre chi mi ha incontrato in questo weekend è stato travolto dal pianto e dalla mia tristezza.

Ho da sempre un legame molto particolare col Giappone. Mi sento molto più vicina a loro di quanto io mi senta italiana a volte.
Da venerdì in un sentimento quasi morboso non posso fare a meno di guardare la diretta della NHK e piangere.
Ho letto molte cose in questi giorni, solidarietà, riflessioni, accidenti contro la natura, strumentalizzazione del dolore altrui a fini politici. L’unica cosa che veramente mi colpisce al cuore è sapere che a 12mila chilometri, in un posto che amo profondamente e di cui ho una terrificante nostalgia ci sono persone vere che hanno perso tutto, non hanno nient’altro che una ciotola di riso distribuita dalla protezione civile per sfamarsi, sono al freddo e al buio e ciononostante mantengono una dignità di fronte alla tragedia che io che non sono fisicamente coinvolta non sono riuscita a mantenere.

Ho letto oggi il post di una ragazza tailandese in giappone di un blog che seguo, e mi ha molto colpito. Vi consiglio di leggerlo con attenzione, riflette speranza nel buio.
Four days after the quake – A very purple person
Forse è davvero questa la forza umana, reagire in modo positivo davanti alle difficoltà, ricordandosi che non si è soli.
Tutto il mondo ora senza distinzioni di credo politico, colore o religione sta piangendo i morti e compartecipando il dolore giapponesi.
Questo ha un qualche valore per me.

Un paio di notizie tecniche:

L’associazione di cultura giapponese Ochacaffè, di cui faccio parte, sta raccogliendo fondi pro giappone offrendo la tessera a chi dona almeno 15 euro alla Croce Rossa Italiana, inoltre io in quanto responsabile della sezione Lombarda sto organizzando un evento pro giappone, maggiori notizie nei prossimi giorni, tutto l’aiuto è fortemente apprezzato!

sito Ochacaffè http://www.cultura-giapponese.it/
e su Facebook: http://www.facebook.com/Giappone.Italia

Rossella in questo post raccoglie molte iniziative dedicate al giappone: http://machetiseimangiato.com/2011/03/help-giappone/

Arte per aiutare il giappone: http://abduzeedo.com/art-support-japan 

Siccome non mi piace stare con le mani in mano, a parte l’evento, partecipo a modo mio con quello che so fare:

un antico proverbio giapponese dice che chi assaggia un nuovo piatto
allunga la sua vita di settantacinque giorni.

Allungate la vostra vita e pregate per i nostri amici giapponesi provando a cucinare un nuovo piatto giapponese nei prossimi giorni. 

Qui trovate l’elenco delle ricette giapponesi presenti su questo blog: http://www.foodandcrafts.it/search/label/giappone, non ha importanza se la ricetta non e’ mia, cucinate, fotografate e speditemi una foto, le collezionerò in un pdf e poi chissà forse riusciremo a farne qualcosa di interessante.

Non ci sono regole o banner da pubblicare o link back da mettere, e’ tutto a vostra discrezione.
C’e’ solo amore e positività.

Ieri sera ho cucinato questo donburi con la speranza che almeno i pensieri positivi aiutino a guarire il mondo e facciano sentire amati e fortemente pensati coloro che sono in difficoltà in questo momento.

Ecco qui il Chuukadon, una ciotola di riso con carne e verdure saltate stile teriyaki.

Per due persone:


riso bianco gohan: un pugnetto a testa
200 gr petto di pollo
mezzo peperone giallo e mezzo rosso
una zucchina piccola
mezza cipolla
una carota piccola
6 fagiolini tipo piattoni o una manciata di fagiolini
un cipollotto
un pezzo di zenzero da un cm


2 cucchiai di zucchero di canna
3 cucchiai di mirin
3 cucchiai di salsa di soia
3 cucchiai di sake da cucina (o martini dry)
semi di sesamo bianco
Nanami togarashi o sansho (pepe giapponese)
salsa di soia e mirin a parte per la marinata (altri due/tre cucchiai di ognuno)

Mettete a marinare il pollo in parti uguali di mirin e salsa di soia in una busta per surgelati per mezzora in frigo.
Cuocete il riso gohan nel solito modo e tenetelo in caldo.
Tagliate a pezzi da due cm i fagiolini, affettate il verde del cipollotto ad anellini e tagliate a striscioline tutte le verdure. Tagliate a fiammifero lo zenzero o per un sapore più deciso, grattuggiatelo.
Scolate e gettate la marinata, tagliate il pollo a strisce di un paio di cm di lunghezza.

In una padella antiaderente scaldate a fuoco alto il mirin, la salsa di soia, il sake e lo zucchero fino a che non fara’ delle bollicine. Soffriggete le verdure per qualche minuto saltandole bene in padella ed aggiungendo un cucchiaio di acqua se la salsa dovesse asciugarsi troppo.
Dopo 4 minuti aggiungete il pollo e continuate a saltare a fiamma alta finchè il pollo non avrà assunto un bel colore bruno. Togliete dal fuoco e disponete sulle ciotole di riso bianco caldo. Condite con una manciata di semi di sesamo e una spruzzata di sansho o nanami togarashi (mix di spezie giapponesi e scorze di agrumi essiccate).

Ittadakimasu.

E Ganbatte.

4 commenti

  1. Apprezzo il tuo post, cara. E' una disgrazia che nemmeno io riesco a capire fino in fondo… 🙁
    Intanto ieri sera ho iniziato il corso di lingua con un neofita, da Nipponya! Sosteniamoli questi giapponesi in ogni modo possibile.
    Tanti baci 🙂

  2. Condivido il tuo disappunto su certi commenti inopportuni, privi di delicatezza che vengono lasciati,senza un minimo di rispetto per eventi ben più seri come la tragedia che ha travolto il Giappone.
    Mi auguro sia stata solo una spiacevole svista.
    Ciao. Annalisa

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