La settimana scorsa ho avuto il piacere di partecipare ad un evento molto interessante organizzato dalla Voiello per discutere dell’importanza della qualità dei cibi che introduciamo nel nostro corpo, della disponibilità di verdure e frutta durante l’intero arco dell’anno e di quanto questo costi a noi, al nostro fisico e all’ambiente, e non ultimo anche per assaggiare le specialità proposte dallo chef Marcello Zaccaria 🙂
Visto l’argomento e la mia recente presa di coscienza che se devo proprio limitare il cibo che mangio a causa della dieta, almeno quello che ingerisco *deve* assolutamente valere la pena di essere ingerito, non potevo stare zitta :)) e ho apportato il mio contributo testimoniando la mia esperienza sulle consegne a domicilio della bioexpress, dalla quale mi servo da novembre facendomi arrivare la cassettina in ufficio, e di quanto sia più saporita e nutriente poiche’ appena colta e al giusto punto di maturazione invece di stare in giro acerba a maturare nei supermercati in celle frigorifere per mesi.
Questo e’ vero anche per la verdura fuori stagione come i pomodori di serra invernali, che devono essere coltivati lontano in posti caldi, trasportati per chilometri per poi essere comprati e mangiati con la stessa sensazione di star addentando del polistirolo espanso.
Non voglio diventare la salutista dell’ultim’ora ma da quando sono a dieta ho sviluppato un certo interesse riguardo quello che introduco nel mio corpo, un po’ perche’ la fatica e’ tanta e per buona parte per la consapevolezza che come ci lamentiamo dei prodotti per il corpo scadenti, o per l’aria che respiriamo in maggior misura quello che mangiamo diventa quello che siamo. Oltretutto gli integratori di vitamine e minerali costano un sacco, sono sintetici e la resa e’ nettamente inferiore a quella delle sostanze presenti naturalmente nei cibi!
Un altro importante punto è che con la industrializzazione dei processi produttivi di frutta e verdura stanno scomparendo delle varietà specifiche a beneficio di quelle più semplici, economiche e standard da coltivare. Ci preoccupiamo giustamente che le specie animali si estinguano, perche’ non preoccuparci di quelle vegetali? Come ha fatto notare Emanuela Borio i semi (tranne quelli dei cereali delle tombe egiziani! :)) perdono germinabilità e vanno rinnovati, per non rischiare di ritrovarsi come oggi a non sapere che di carote esistono varietà sconosciute ai più come quella viola.
Buon cibo a volontà a seguire: Spaghettini freddi con barbe di frate e citronnette, paccheri con verdure croccanti, filetti d’acciuga e capperi e i tortiglioni con pomodorini pachino caramellati al timo e scorza d’agrumi, caprino fresco e pinoli tostati. Il tutto irrorato dal buon vino consigliato da Dan Lerner: tra i tre proposti il Caronte, bollicine rosè valdostane, mi ha colpito particolarmente 🙂
Bando alle ciance spazio alle foto!
Rubo due foto all’amica Sonia (Nel Paese delle Stoviglie) poichè come al solito la fotografa non viene mai ritratta, mentre qui mi hanno colto con le mani letteralmente in pasta insieme a Sara Rosso:e qui mentre vengo intervistata per il blog Voiello, di cui qui sotto riporto anche i video della serata.
Grazie per la serata, per la compagnia, per il cibo e per l’impegno dimostrato dalla Voiello nel testimoniare l’importanza di un buon lavoro al di la’ degli interessi commerciali.